mostra
09 Novembre 2016 > 17 Aprile 2017

Carlo Scarpa e il Giappone

#CarloScarpaeilGiappone

orario museo

lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo

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Centro Archivi MAXXI Architettura

In occasione della mostra The Japanese House, dedicata alla tradizione e all’innovazione dell’architettura della casa giapponese, il Centro Archivi ospita un approfondimento sulle molteplici e radicate ragioni che legano l’architetto e designer Carlo Scarpa al Giappone, alla sua cultura architettonica, alla sua letteratura, alle sue tradizioni storiche, culturali e costruttive.

Un racconto composto da progetti, fotografie e documenti tra cui molti inediti.

Un complesso sistema di rapporti, suggestioni e studi che hanno legato nel tempo Carlo Scarpa, amante e conoscitore profondo di questo paese fin dal 1969, e lo stesso Giappone che riservò grande attenzione nei confronti dell’architetto, in particolare nella pubblicistica.

Oltre a sondare in quali progetti e con quali forme il Giappone si ritrovi nella produzione scarpiana, sono messi in luce tutti quei momenti e quei fattori che hanno dato vita a questo interessante sistema di rapporti: carteggi, biblioteca personale dell’architetto, fortuna critica in Giappone e foto di viaggio.


Scheda biografica

Carlo Scarpa

Architetto, artista e designer, Carlo Scarpa (Venezia, 1906 – Sendai, Giappone, 1978) è considerato una delle figure più interessanti della scena architettonica del Novecento. Dopo gli studi alla Reale Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1926, si associa allo studio Pizzuto e diviene consulente artistico della Cappellin & Co e poi della Società vetraria…

Scheda biografica

Architetto, artista e designer, Carlo Scarpa (Venezia, 1906 – Sendai, Giappone, 1978) è considerato una delle figure più interessanti della scena architettonica del Novecento. Dopo gli studi alla Reale Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1926, si associa allo studio Pizzuto e diviene consulente artistico della Cappellin & Co e poi della Società vetraria muranese di Paolo Venini, di cui ne sarà direttore artistico dal 1934 al 1947. Negli anni trenta inizia l’attività didattica allo IUAV che continuerà fino al 1977.
Il suo lavoro di architetto è dedicato in gran parte all’allestimento di esposizioni e di mostre, al restauro di monumenti e alla progettazione di negozi e abitazioni private. La mostra di Paul Klee, allestita presso la Biennale di Venezia nel 1948, apre una collaborazione che durerà tutta la vita. Nel 1952 realizza infatti la Biglietteria ai Giardini di Castello e il rinnovo del Padiglione Italia, e successivamente il Padiglione del Venezuela (1954 – 1956). L’organizzazione degli spazi museali inizia nel 1953 con i progetti per il Museo Correr a Venezia e il palazzo Abatellis a Palermo, cui seguiranno l’ampliamento della Gipsoteca canoviana a Possagno (1955-57), l’ampliamento del Museo di Castelvecchio (1957-64, 1973), il restauro della Biblioteca del Palazzo Querini Stampalia a Venezia (1961-1963), i progetti per il Museo Picasso a Parigi (1976) e per il museo Revoltella. L’attività di design con la ditta Simon International produce oggetti unici quali il tavolo Doge, il tavolo Valmarana, la libreria Zibaldone. Tra le ville e le piccole case di abitazione si ricordano Villa Guarnieri al Lido di Venezia (1948), Villa Zoppas a Conegliano del ’57. La Cappella Brion, realizzata a San Vito di Altivole a Treviso tra il 1970 e il 1975, sintetizza i valori della sua opera.
Per le sistemazioni espositive e museali ottiene il Premio Olivetti nel 1956, a cui seguono altri importanti riconoscimenti: il Premio della Presidenza della Repubblica per l’architettura (1967), la nomina a membro del Royal British Institute of Design (1970) e dell’Accademia di San Luca a Roma (1976). La sua opera viene presentata attraverso una serie di mostre personali: al MOMA di New York nel 1966; alla Biennale di Venezia due anni dopo; alla Heinz Gallery di Londra, esposizione trasferita in seguito a Vicenza e a Parigi (1974-1975); a Madrid nel 1978. Compie viaggi in Nord America, in Asia e in Giappone, dove muore per un incidente; dopo pochi mesi gli verrà conferita la laurea honoris causa in architettura.

Bibliografia essenziale
B. Alberini, S.Bagnoli, Scarpa. L’architettura nel dettaglio, Milano 1988
G. Beltramini, K. Forster, P. Marini (a cura di), Carlo Scarpa. Mostre e musei 1944-1976. Case e paesaggi 1972-1978, Milano 2000
F.  Dal Co, G. Mazzariol (a cura di), Carlo Scarpa 1906-1978, Milano 1984
A. Di Lieto, I disegni di Carlo Scarpa per Castelvecchio, Venezia 2006
O. Lanzarini, Carlo Scarpa. L’architetto e le arti, Venezia 2003
S. Los, Carlo Scarpa, Köln 1996
A. F. Marcianò (a cura di), Carlo Scarpa, Bologna 1984
R. Murphy, Carlo Scarpa & Castelvecchio, testi di A. Di Lieto e A. Rudi, Venezia 1992
S. Polano, Carlo Scarpa. Palazzo Abatellis: la Galleria della Sicilia 1953-54, Milano 1991
AA.VV., Carlo Scarpa Architect. Intevening with the history, Montréal 1999

E. Terenzoni (a cura di),  I disegni per la Tomba Brion. Inventario, Milano 2006

V. Zanchettin, Carlo Scarpa. Il complesso monumentale Brion, Venezia 2002

G. Beltramini, I. Zannier (a cura di), Carlo Scarpa. Atlante delle Architetture, Venezia 2006

R. Codello, A. Torsello, Architetture veneziane di Carlo Scarpa, percorsi e rilievi in cinque opere

E. Valente, V. Zanchettin (a cura di), I teatri di Carlo Scarpa. Archivio e ricerca nelle collezioni del MAXXI Architettura, Milano 2010


photogallery


MAXXI nel mondo

Carlo Scarpa e il Giappone è stata esposta anche:

CENTRO CARLO SCARPA | Treviso
22 settembre 2017 – 27 gennaio 2018

CENTRO DE ARTE CONTEMPORANEO (CAC) | Quito
19 novembre – 31 dicembre 2018

MUSEO ARCHIVO DE ARQUITECTURA DEL ECUADOR (MAE) | Quito
15 gennaio – 18 aprile 2019

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